Proprio una fortezza di musica in tutti sensi, primo per il luogo dove si è svolto il nextech festival, a Firenze in fortezza da basso, Sabato 14 Maggio 2016, e secondo non meno importante motivo, dalla qualità della musica, attraverso una line-up di tutto rispetto.
Ad aprire il nextech festival ci ha pensato il duo Wooden Crate formato da Davide Rosafio e Giuseppe Gonzalez, loro padroni di casa in quanto fiorentini, che tramite la loro musica mista dub e techno, hanno accesso il potente impianto Outline presente, passando in mano la console al dj Luca Agnelli.
L’aretino Luca Agnelli, non ha perso certo tempo, e dopo aver ringraziato l’esibizione, dei Wooden Crate ha da subito trovato l’alchimia con il pubblico di fronte, oramai affermatissimo e seguitissimo anche attraverso i suoi canali social, cominciando a tirare le “bombe” come dice lui, prodotte in casa Etruria beat e da vero “scatenato” ha fatto ballare anche le mura della fortezza.
Mai un’attimo di pausa e dalla console di Luca Agnelli si passa a quella di Ali Shirazinia in arte Dubfire , iraniano di nascita, e dalla sua Washington D.C dove fin da piccolo ha abitato, dove proprio con un suo amico d’infanzia Sharam Tayebi ha fondato il progetto Deep Dish riconosciuto a livello mondiale, tanto da aver ottenuto quattro nomination ai Grammy Awards.
Dubfire con la sua elettronica, e la sua filosofia di vita, che lo spinge sempre a nuovi orizzonti, raccontando la sua
esperienza, ed applicare la tecnologia nei suoi spettacoli tramite non solo la musica, ma anche attraverso le immagini.
A chiudere il nextech festival il berlinese Rødhåd o ‘Redhead’ per via del colore dei suoi capelli, con il suo stile dub-techno, la sua energia oramai mondiale, che lo spinge con i suoi successi targati Dystopian, la sua etichetta, del quale ha ricevuto elogi da molti dei suoi colleghi dj, come Sven Väth.
Termina la puntata n.40 di GiroDisco, ringraziando Lorenzo Migno per la collaborazione, e le foto di Laura Perugini.