Dopo il successo degli scorsi anni, Decibel Open Air si ritaglia un posto tra i festival più importanti della stagione e per sabato 1 luglio 2017 prepara un evento che si preannuncia come uno dei più “caldi” di tutta l’estate. Decibel Eventi, Wero Eventi e Nautilus Event mettono in scena una 12 ore di musica no-stop, da mezzogiorno a mezzanotte con i migliori artisti internazionali. La line up completa non è ancora uscita ma i primi nomi svelati valgono già l’acquisto del biglietto: The Chemical Brothers, Dubfire ed Alan Fitzpatrick.
L’avventura dei Chemical Brothers ha inizio verso la fine degli anni ’80 quando i destini di Ed Simons e Tom Rowlands si incrociano nelle aule della facoltà di storia dell’Università di Manchester. I due ragazzi, provenienti dalla periferia di Londra, hanno in comune una smodata passione per la musica, soprattutto per i groove e l’hip-hop.
Nascono così i Dust Brothers, che iniziano a suonare nei locali più cool del Regno Unito, remixando praticamente qualsiasi cosa; in breve tempo sono sulla bocca di tutti e vengono chiamati oltreoceano per aprire i concerti di Orbital e Underworld, facendo attirare prepotentemente l’attenzione su di loro.
Nel 1995 esce il disco d’esordio, Exit Planet Dust, che ottiene la nona posizione nelle classifiche inglesi e contiene il singolo Chemical Beats che segna il primo grande successo; nello stesso anno sono costretti però a cambiare nome date le lamentele ed i provvedimenti legali impugnati dall’omonimo duo americano. Sull’onda del singolo di successo Chemical Beats scelgono quindi il nuovo nome: The Chemical Brothers.
Dig Your Own Hole è il secondo album del duo e la notorietà cresce in modo esponenziale; i Chemical Brothers sono richiestissimi in ogni angolo della terra e nel 1999 esce Surrender, che contiene la super hit Hey Boy Hey Girl dal successo planetario. Il millennio cambia ma la musica dei due inglesi continua la sua ascesa e nel 2005 esce Push The Button, con Galvanize, prova che i due riescono sempre più ad assorbire totalmente i principali fenomeni musicali di tendenza.
Con gli anni ’10 arriva l’album Further, con singoli come Snow ed Escape Velocity. Arrivano anche collaborazioni con Adidas, le colonne sonore per i film Hunger Games e Black Swan e la creazione di uno degli official theme per i giochi olimpici di Londra 2012; lo stesso anno esce al cinema Don’t Think, un docu-live registrato al Fujirock Festival in Giappone che fa letteralmente ballare tutti i cinema del mondo. Di appena due anni fa il loro ultimo disco, Born in The Echoes, che, dopo qualche anno di silenzio, riporta l’attenzione mondiale sui due fratelli chimici.
I Chemical Brothers sono uno di quei pochi gruppi riusciti ad esportare la musica dance dai club, fino alle classifiche di tutto il mondo, conquistando tutte le top chart e rimanendo sulla cresta dell’onda da più di 20 anni.
Insomma, i Chemical Brothers sono uno di quei gruppi che quando arrivano nella tua città, non ti puoi assolutamente perdere.
Un altro musicista sulla cresta dell’onda da anni è Ali Shirazinia, meglio conosciuto come Dubfire, uno dei dj e produttori più innovativi del panorama house e techno mondiale. Nato in Iran e successivamente trasferitosi a Washington D.C ancora piccolo, è fondatore dei Deep Dish – insieme a Sharam Tayebi – gruppo famosissimo per i numerosi remix di successo e per aver ottenuto quattro nomination ai Grammy Awards. Attualmente Ali gestisce la sua etichetta, SCI+TEC, una delle più famose a livello mondiale, che lui stesso definisce “un atto di amore e un’avventura profondamente personale intrapresa ad un punto cruciale della mia carriera. Spero che tutti i fan della musica elettronica possano trovare uno stimolo e muoversi, sia fisicamente che metaforicamente parlando”.
Mai soddisfatto ed in continua evoluzione, Ali ha voluto sperimentare ancora e dopo una programmazione durata due anni, nel 2014, ha presentato il suo nuovo show: Hybrid. Un live straordinario, descritto come “qualcosa di mai visto o sentito prima”, capace di reinventare totalmente l’esperienza del concerto. Hybrid riesce a mescolare, grazie ad una tessitura ininterrotta, elementi 2D e animazione 3D, audio e luci, scienza e tecnologia. Lo show è stato fin da subito acclamato e nel 2015 ha toccato ben dodici differenti nazioni, mentre il 2016 è stato visto da milioni di persone sui palchi di festival come il Coachella ed il Movement. Il 1 luglio sarà per la prima volta in assoluto in Toscana.
In console il 1 luglio anche l’inglese Alan Fitzpatrick, che, dopo essersi fatto notare nel 2008 come uno dei più giovani protagonisti della scena techno è salito ai massimi livelli, con quella sicurezza in se stesso che è giusto aspettarsi da chi è considerato uno dei più influenti nomi del momento. Ormai artista consolidato del roster Drumcode (l’etichetta di Adam Beyer), Alan esce anche sulla Mosaic di Maceo Plex e la BPitch Control di Ellen Allien con hit come Love Siren, For An Endless Night e Reflections che, cariche di originalità ed inventiva, caratterizzano appieno le sue produzioni. Sia quando aggiunge voci suadenti, che cavernosi beat, fondendo sequenze emotive con goove heavy-funk, jungle beats con bassi hardocore, Alan Fitzpatrick sa come far muovere le vostre menti e le vostre anime, ma sopratutto i vostri corpi, grazie a tracce lanciate in sequenza come delle vere e proprie bombe.
L’ascesa di Alan ha presto attirato l’attenzione di nomi importanti come BBC Radio 1 e Resident Advisor che rispettivamente lo hanno inserito nell’ambito Essential Mix e classificato nella Top 100 degli artisti più influenti rendendolo sempre più un personaggio dal profilo mondiale. Fan da tutto il mondo seguono ora i suoi set carichi di energia e beat potenti; le sue performance sono più di 100 all’anno, inclusi più di trenta diversi festival e le stagioni ad Ibiza per le Tribal Sessions del Sankeys ed allo Space con Carl Cox. Nell’aprile del 2016 ha inoltre realizzato uno speciale mix per lo storico Fabric di Londra di cui Alan dice: “volevo davvero fare un mix di alta qualità, che spero diventi senza tempo. Ho incluso anche tracce inedite, in modo che tutti se le possano godere in anteprima”.